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LE EMOZIONI DEI RITI PASQUALI A SULMONA

LE EMOZIONI DEI RITI PASQUALI A SULMONA


Sulmona si prepara a rivivere le emozioni dei riti pasquali, tra fede e tradizione: la struggente e suggestiva processione del Cristo Morto del Venerdi Santo e la gioiosa rappresentazione della resurrezione del Figlio con “La Madonna che scappa in piazza” nella domenica di Pasqua. 

Una grande Croce illuminata segna il percorso della Settimana Santa lungo Corso Ovidio. Torna a rivivere, al calar del buio del Venerdì Santo, nelle vie del cuore storico di Sulmona, la suggestiva rappresentazione del rito funebre della traslazione di Gesù dalla Croce alla deposizione nel sepolcro, antichissima processione di tradizione secolare, a cura dell’Arciconfraternita della SS Trinità.

Il passo lento cadenzato dal caratteristico , “struscio”, come penitenza che regola le sincroniche movenze del mesto corteo , il saio rosso con la pettorina bianca, che indica carità, il coro dei cento cantori (voci maschili) che intonano il solenne Miserere, il quale riecheggia nei cuori, la statua della Madonna Addolorata vestita a lutto con un pugnale conficcato nel cuore, la preziosa Bara del Cristo Morto e il meraviglioso Tronco di velluto rosso intarsiato di tralicci d’argento risalente al 1750. E ancora: il simbolico e significativo scambio con confratelli di Santa Maria di Loreto, che curano il bellissimo e gioioso rito della “Madonna che scappa in piazza” la mattina di Pasqua, sorteggiati come tradizione vuole,  nella sera del lunedi Santo contemporaneamente agli arciconfratelli trinitari , per l’assegnazione delle mansioni che ricopriranno durante il rito. 


IL VENERDI LAURETANO

Prologo della Processione del Cristo Morto dei trinitari, nel pomeriggio del venerdi Santo prende vita la piccola processione dei Confratelli di Santa Maria di Loreto che si svolge in un breve percorso che ha inizio con un mesto ed elegante corteo, prendendo le mosse da piazza Plebiscito, attraversando piazza Minzoni e Largo Faraglia, poi lungo Corso Ovidio, passando davanti piazza Carmine per rientrare intorno alle 18 circa nella chiesa di Santa Maria della Tomba.


PROCESSIONE DEL CRISTO MORTO IL VENERDI SANTO 

 All’imbrunire nelle vie del cuore antico di Sulmona prende le mosse il fiume rosso porpora,  sulle note Misere  ritmato dallo “Struscio”, il caratterizzante passo cadenzato  segno di penitenza che conferisce lente e sincroniche movenze al mesto corteo.  Tradizione tutta sulmonese che affonda le origini nel 1827.  Emozioni intense che si rinnovano di anno in anno per un rito suggestivo che si ripete nella notte di ogni Venerdi Santo a Sulmona.  


COME SI SVOLGE

Intorno alle 20 si accendono i lampioni portati dai confratelli, davanti la Chiesa della SS Trinità, vicino Palazzo dell’Annunziata. Sul sagrato si posizionano le autorità religiose, guidate dal Vescovo, cominciando a recitare le preghiere e permettendo ai trinitari di prendere ognuno il suo posto.  Il mesto corteo prende le mosse  farà rientro intorno a mezzanotte, dopo aver percorso un cammino che tocca tredici chiese, formando una grande Croce. La lunga processione  si addentra nel reticolo di vicoli e stradine del rione trinitario, per dirigersi, poi, in piazza Carlo Tresca, circumnavigando la villa comunale, risalendo Corso Ovidio, toccando via De Nino e scendendo a piazza Garibaldi, dove avverrà lo scambio con i confratelli  lauretani e  riprenderà in direzione della Chiesa di Santa Maria della Tomba.  Poi da via Serafini tornerà lungo corso Ovidio,  per fare rientro nella chiesa della SS.Trinità.


PROCESSIONE DEL SABATO SANTO

La sera Sabato Santo è caratterizzata da una piccola e suggestiva tradizionale processione. Meno conosciuta, ma per qualcuno più commovente. Raccolta, breve e sentita. E’ il rito per il trasferimento della statua della Madonna dalla chiesa di Santa Maria della Tomba a quella di San Filippo Neri, che avviene alle 21 della vigilia della Pasqua quando avviene la sacra rappresentazione della Madonna che Scappa in piazza. Vestita a lutto con un bellissimo manto nero, la Vergine, che correrà in piazza Garibaldi (non è la stessa statua del Venerdi Santo), viene trasportata in corteo tra fiaccole e lampioni, da piazza Plebiscito a piazza Garibaldi. Nella chiesa di San Filippo è celebrata la Santa Messa e la Veglia pasquale, in attesa della domenica quando, all’altezza del fontanone, quel manto nero cadrà e sarà la gioia per la Madre che corre incontro al Figlio Risorto, sorretta dalla quadriglia sorteggiata, come tradizione vuole, in contemporanea ai confratelli lauretani, il Lunedi Santo.


SULMONA SOTTO PASQUA 

E’ speciale l’atmosfera che si respira nelle festività pasquali a Sulmona. La città gremita in ogni angolo del centro storico, come non mai, di turisti, visitatori e sulmonesi, anche di quelli che tornano in patria per l’immancabile appuntamento in famiglia, con i suggestivi riti pasquali della tradizione sulmonese. Già dalle prime ore del mattino gruppi di turisti, provenienti da diverse parti d’Italia, affollano le strade del centro storico. Tra un caffè e un aperitivo nei bar gremiti e negozi di confetti e pasticcerie del centro, è possibile soffermarsi tra le bancherelle del mercato di piazza Garibaldi. Molti scelgono di venire in città dal Giovedi Santo.  Nelle case, intanto, fervono i preparativi per i giorni clou della Pasqua rispettando la tradizione gastronomica locale, tra crostate rigorosamente con la ricotta, fiadoni, colombe, cioccolate, uova, unendosi ai tanti dolci del territorio come la classica Pizza di Pasqua, tipica di Pratola Peligna e dell'Aquila, la Pigna di Castel di Sangro, la mitica pastiera napoletana che ormai spopola anche da queste parti, per onorare la tavola dalla mattina di Pasqua. Il cartellone pasquale degli eventi anima il soggiorno in città, in abbinamento alle proposte di ristoranti, locali e bar con i propri menù succulenti, eventi e intrattenimento nelle serate sulmonesi sotto Pasqua. 


LA MADONNA CHE SCAPPA IN PIAZZA

Dieci, quindici secondi tra pathos, lacrime e preghiere. L’attesa, un salire di tensioni e infine quella corsa liberatoria, carica di emozioni, preghiere e lacrime che fanno fatica a trattenersi. Cade il manto a lutto, volano i bianchi colombi ed è la gioia per la vita che rinasce. E’ sempre una bella emozione l’antico rito della “Madonna che scappa in piazza” organizzato dalla Confraternita di Santa Maria di Loreto a Sulmona. Con il cuore palpitante  in tantissimi affollano piazza Garibaldi, come sempre, credenti e non, assistendo trepidanti e commossi al suggestivo rito che affonda le origini (probabilmente) al 1860.  È una delle più belle sacre rappresentazioni della Pasqua.  Tutto si ripete, ma le emozioni si rinnovano. Ogni domenica di Pasqua, come da secolare tradizione. Prima la solenne messa officiata dal Vescovo, poi i diversi tentativi di San Pietro e San Giovanni di convincere la Madre addolorata della resurrezione del Figlio. Il portone della chiesa DI San Filippo finalmente si apre. Il cuore batte sempre più forte. E’ un crescendo si tensione. Un silenzio surreale scende tra la folla. Suggestivo. Mentre cameraman e fotografi continuano a immortalare rapidamente il momento, lentamente la statua della Vergine con l’abito nero esce dalla Chiesa di San Filippo Neri. Arriva al centro della piazza, ondeggia a passo cadenzato, quasi per trasmettere la sua incredulità, che sta per volare via con i colombi. E’ all’altezza del Fontanone: “Pronti, a puz’, via” (pronti a polso via)  è l’ordine del capo sacrestano d’onore. Giù il manto, il volo dei colombi e parte la corsa per abbracciare idealmente Cristo Risorto che la attende nei pressi dell’acquedotto svevo. 

Le persone si scambiano il segno di pace augurando a tutti Buona Pasqua. Il manto nero è caduto ed è la gioia nei cuori.


Tratti da Reteabruzzo.com Giuliana Susi

Photo Ansa